La lettera e i link del “Movimento Trieste Libera” che riportiamo di seguito sono un urlo di protesta e rabbia su gli abusi di potere che il governo italiano ha compiuto e ancora compie alla città di Trieste e al suo Porto Franco Internazionale ma… tutto si sta avviando verso una giusta, logica conclusione.

Inserire nel sistema elettorale e fiscale della Repubblica Italiana il Free Territory of Trieste, affidato all’amministrazione provvisoria del Governo italiano, è un’operazione illegale che in concreto ha portato alla città soltanto miseria e corruzione. Un’operazione che è illegale non solo per il diritto internazionale, ma anche per l’ordinamento costituzionale italiano. I cittadini consapevoli a Trieste perciò faranno la scelta di protesta legittima più responsabile: non votare.

Questo giusto comportamento è il risultato di ben oltre sessant’anni di un consolidato sistema di corruttela messa in atto dai governi italiani, dissanguando la bella Trieste, per cui è giusto che i Triestini non si sentano più italiani.

I moduli in distribuzione per la dichiarazione volontaria di “non voto attivo” si riferiscono esclusivamente ai cittadini residenti in Trieste; ed è cosa invero dispiacevole, poiché tale volontà troverebbe approvazione in buona parte dei cittadini italiani che subiscono gli identici trattamenti, al pari dei triestini ma…

Carlo Ellena

Segue l’articolo originale: Elezioni del 4 marzo: Trieste Libera sceglie il non-voto, anche “attivo” (15 Febbraio 2018). Movimento Trieste Libera tratto da http://blog.triestelibera.one/archives/1605

Elezioni del 4 marzo: Trieste Libera sceglie il non-voto, anche “attivo”

Il Movimento Trieste Libera, che è l’organizzazione politica più numerosa del Free Territory, e la più seguita sul web, illustrerà in conferenza stampa giovedì 15 febbraio alle ore 11.30, nella sede di piazza della Borsa 7, i moduli per esercitare il non-voto attivo nelle elezioni politiche italiane del 4 marzo (LINK).

Alle elezioni politiche italiane del 4 marzo una gran parte degli elettori non voterà, per motivi evidenti: la legge elettorale è una truffa scandalosa e peggiore delle precedenti, e i politici italiani sono sempre più incapaci ed irresponsabili. Ma a Trieste c’è un motivo in più.

Perché inserire nel sistema elettorale e fiscale della Repubblica Italiana il Free Territory of Trieste affidato all’amministrazione provvisoria del Governo italiano è un’operazione illegale che in concreto ci ha portato soltanto miseria e corruzione.

Un’operazione che è illegale non solo per il diritto internazionale, ma anche per l’ordinamento costituzionale italiano. I cittadini consapevoli a Trieste perciò faranno la scelta di protesta legittima più responsabile: non votare.

Per non votare a Trieste ci sono due modi: non presentarsi al seggio, oppure presentarsi per depositare la propria dichiarazione motivata di non-voto.

Trieste Libera ha quindi predisposto i moduli per tutti coloro che preferiranno alla protesta passiva questa forma di protesta attiva, da cittadini e non più da sudditi.

Ufficio Stampa del Movimento Trieste Libera

 

 

Consigliamo infine la nuova analisi de La Voce di Trieste, che parla proprio delle elezioni politiche italiane del 4 marzo 2018

Segue l’articolo originale: Elezioni italiane e politici: il nemico sono loro (10 febbraio 2018). La Voce di Trieste tratto da http://www.lavoceditrieste.net/2018/02/13/elezioni-italiane-e-politici-il-nemico-sono-loro/

Elezioni italiane e politici: il nemico sono loro

Confine di Stato al Lisert, 10 febbraio 2018

Analisi di Paolo G. Parovel

Nel maggio 1915 l’Italia aggredì l’Austria-Ungheria (LINK) rompendo la precedente alleanza ed inviò le sue truppe ad invadere il confine sguarnito del Friuli austriaco, che presso Cervignano – Sarvignan si trovava sui fiumi Judrio e Aussa, varcato da un ponte di ferro. Il primo ufficiale italiano che si inoltrò sul ponte vi trovò solo un vecchio friulano chinato a pescare e gli chiese: “Buon uomo, mi sa dire se il nemico è vicino?”. Il vecchio alzò la testa e gli rispose “Certo, signore: il nemico siete voi.”

Il 4 marzo 2018 si terranno le elezioni per il Parlamento italiano, con una nuova legge elettorale che è una truffa antidemocratica scandalosa, peggiore delle precedenti, e con una classe politica che è ormai così incapace, irresponsabile e corrotta da mettere in pericolo non solo il suo Paese, ma anche gli equilibri economici e strategici europei ed euro-atlantici.

La decomposizione economica, istituzionale e sociale dell’Italia è infatti da anni ben oltre il livello del default, ma viene tollerata impedendone l’esplosione perché, a differenza dalla Grecia, la penisola italiana ha posizione e dimensioni strategiche centrali per l’intero Occidente.

La classe politica italiana sfrutta questa posizione dalla fine della seconda guerra mondiale, ed ha continuato a farlo durante tutta la guerra fredda ed i conflitti nell’ex-Jugoslavia per sviluppare operazioni di politica estera in contrasto con le strategìe dell’Alleanza euroatlantica e per accumulare un enorme debito pubblico.

L’impunità per questi comportamenti ha favorito una degradazione crescente della classe politica, dalla crisi di Sigonella (1985) sino ai livelli attuali, quando politici e partiti non hanno più alcuna capacità né intenzione di affrontare i problemi concreti del lavoro e della povertà dilagante nel loro Paese, che sono causati dal loro malgoverno.

Le loro campagne elettorali si limitano ormai a promettere miracoli impossibili, accusare l’avversario di essere più corrotto di loro e creare, da destra e da sinistra, nemici immaginari da combattere: gli immigrati clandestini, l’Unione Europea, il “populismo”, ed ora anche la Massoneria in quanto tale.

Ma i veri colpevoli dell’immigrazione clandestina in Italia (LINK) e della sottomissione eccessiva all’Unione Europea sono gli stessi politici italiani che le sfruttano ora per fare “populismi” contrapposti, mentre la Massoneria regolare è un’organizzazione legittima in tutti i Paesi civili (LINK), che non ha nulla a che fare con le etichette pseudo-massoniche di corruzioni che sono una costante culturale del sistema politico-mafioso italiano.

È la costante culturale descritta nel 1918 dal “Codice della vita italiana” di Giuseppe Prezzolini: «Non è vero che l’Italia sia un Paese disorganizzato. Bisogna intendersi: qui la forma di organizzazione è la camorra. Il partito come la religione, la vita comunale come quella economica, prendono inevitabilmente questo aspetto. Non manca la disciplina: ma è la disciplina propria della camorra, l’ultra disciplina che va dal fas al nefas.»

Cent’anni dopo, per le elezioni del 4 marzo 2018 i politici italiani portatori di quella loro forma di “ultra-disciplina” invaderanno anche l’attuale Free Territory of Trieste (affidato all’amministrazione fiduciaria del loro Governo – LINK), varcando il confine tra i due Stati al ponte sul fiume Lisert per chiederci dove sono, qui, i nemici immaginari contro i quali chiedono voti.

E questa volta saremo noi, popolo vecchio e nuovo di Trieste, a poter alzare la testa e rispondere a quei politici italiani: “Qui, come in Italia, signori, il nemico siete voi.”

 

 

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