C’è un video che gira nel Web e ci mostra un intervento deciso e sanguigno di un generale dei carabinieri che racconta fatti a lui successi e attacca con veemenza i governi degli ultimi quattro anni più o meno tecnici ma molto politici, definendoli (con ragione) anticostituzionali e illegali sotto ogni punto di vista. Spiega con molta chiarezza e quasi arringa contro un parlamento abusivamente occupato da una pletora d’individui composta da voltagabbana, mestieranti, mercanti e traditori che agiscono in nome di un regime autoritario instaurato illegalmente, in disprezzo di ogni regola. Il generale denuncia (con ragione) l’immobilismo, le complicità e collusioni di tutto l’apparato dei dirigenti pubblici di vario grado con il partito di maggioranza e non solo.

Purtroppo, noi cittadini un po’ allocchi, la situazione la conosciamo fin troppo bene e la viviamo quotidianamente, sprecando parole, invettive e arrabbiature che si rivelano inutili contro un parlamento senza opposizione, che approva sempre tutto, facendo il solito “teatrino d’avanguardia”.

Tuttavia bisogna ammettere una diffusa indifferenza, resa, rassegnazione, immobilismo, rifiuto all’azione e appiattimento di buona parte dei cittadini che sembrano non essere italiani ma appartenenti ad un altro paese: il paese dei balocchi.

In conclusione nasce un dubbio; quest’uomo, nel suo ruolo di generale, inserito nei quadri militari, quindi importante uomo di potere, come ha dato seguito alle tante, furenti parole? Perché? E dopo le parole, con quali fatti concreti?

O anche costui fa il suo lavoro di cerimoniere incantatore che sa elargire bene e in abbondanza solo chiacchiere? Forse c’è qualcosa che ci sfugge.

Carlo Ellena

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